
Con il D.Lgs. n. 230/2017 del Ministero dell’Ambiente – che adegua la normativa nazionale al regolamento UE per prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive – la Tartaruga palustre nordamericana (conosciuta anche come tartaruga dalle orecchie gialle/rosse, o Trachemys scripta e relative sottospecie) è entrata ufficialmente nella lista degli animali invasivi.

Salviamo le Trachemys scripta!
Firma la petizione per permettere alle associazioni riconosciute di accogliere e far adottare tartarughe Trachemys scripta, oggi considerate invasive. Aiutaci a dare loro una seconda possibilità in modo legale e consapevole!
✍️ Firma ora su Change.orgTale definizione prevede, come da regolamento, il divieto di vendita, riproduzione, cessione a terzi e adozione. In sintesi, ogni spostamento degli esemplari è vietato, salvo il ritiro presso i centri di raccolta autorizzati (grossi bacini idrici individuati da progetti specifici e adattati al contenimento della specie).
Fin da subito abbiamo espresso numerose criticità legate a questo regolamento, sottolineando soprattutto che i divieti di ritiro da parte di rifugi e associazioni specializzate avrebbero messo in seria difficoltà i cittadini, generando conseguenze opposte a quelle auspicabili in termini ambientali.
A distanza di 7 anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento sopra citato, la situazione delle Trachemys scripta in Italia è divenuta insostenibile per le associazioni che si occupano di erpetofauna, come il TartaRescue.
Solo negli ultimi 3 anni abbiamo ricevuto 350 email di richiesta di ritiro per ricollocamento tramite i nostri protocolli di gestione, con una media di 2 tartarughe invasive per email: circa 700 tartarughe invasive che abbiamo dovuto rifiutare, spiegando con pazienza che non esiste alcuna possibilità legale di ricollocare tali animali, neppure adottando misure preventive come habitat antifuga, marcatura degli individui o sterilizzazione. In molti casi abbiamo anche dovuto sopportare insulti da parte dei richiedenti.
Non rientrano in questa stima le 3-4 chiamate giornaliere ricevute dai nostri volontari, in particolare per esemplari rinvenuti sul territorio da cittadini, spesso su segnalazione di Polizia Locale o Vigili del Fuoco. Anche per questi casi, purtroppo, non è possibile l’adozione né la permanenza presso il nostro rifugio o altri centri specializzati.
Come progetto TartaRescue, siamo stati promotori dei protocolli di gestione delle tartarughe palustri esotiche per un’adozione consapevole e volontaria. Sebbene per altre specie popolari (come Graptemys spp. e Pseudemys spp.) non siano previste restrizioni, gli obblighi nella loro gestione sono estremamente simili. Grazie a questi protocolli, abbiamo ricollocato oltre 150 tartarughe acquatiche in due anni.
Chiediamo che venga rilasciata una deroga che ci consenta di ritirare le Trachemys scripta da privati in difficoltà (o in caso di decesso dei detentori), gestendole presso il rifugio di Milano in habitat controllati e antifuga, per poi ricollocarle presso cittadini che soddisfino specifici requisiti di gestione, da discutere in un incontro con i tecnici ministeriali competenti.
Per prevenire la fuga degli individui è sufficiente richiedere agli adottanti l’impiego di vasconi sufficientemente alti, microchippare gli esemplari per garantirne l’identificazione nel tempo e vietare la riproduzione, ammettendo solo un maschio o più femmine per vasca.
Non abbiamo alcuna obiezione a imporre vincoli agli adottanti: chiediamo solo la possibilità di coinvolgere i cittadini responsabili nella gestione di questa emergenza, evitando ulteriori abbandoni in natura (purtroppo ancora oggi molto frequenti e spesso forzati).
Nota bene:
- È per noi di vitale importanza permettere il ritiro e l’adozione principalmente degli esemplari d’affezione gestiti in casa, al fine di ridurre – se non eliminare – le problematiche sanitarie legate a batteri e virus (più diffusi negli esemplari liberi in natura).
- Ci rendiamo disponibili, come Associazione APAE APS – Progetto TartaRescue, ad avviare un progetto sperimentale con un numero limitato di esemplari per raccogliere i dati necessari a procedere in via definitiva.
- È per noi fondamentale che il privato cittadino si interfacci con un’associazione autorizzata in deroga per il ritiro, senza poter operare liberamente nella cessione. Questo per garantire il rispetto delle procedure ATS (strutture con codice stalla, ambienti sanificabili, quarantene), ma anche per un’adeguata selezione degli adottanti e un monitoraggio continuo del rispetto dei vincoli imposti, evitando fughe o riproduzioni.
Contatti:
tartarescue@gmail.com
amministrazioneapae@gmail.com
Associazione APAE APS – Progetto TartaRescue